Il silenzio per strada
Ieri e' stata una brutta giornata qua a Londra, come sapete. Mi sono alzato alla solita ora, pensando pero' di prendermela un po' piu' comoda del solito, non avendo nessun motivo per arrivare sempre per primo in ufficio.
Ho salutato il doctor che e' uscito molto prima di me e poi con calma mi sono preparato. Ho preso la metropolitana a Tower Hill, come al solito, per tre fermate. Il treno era lento, lento, lento per tre fermate. Ed io avevo un caldo boia perche' qua non sai mai come vestirti (signora mia). Sono uscito, arrivato in ufficio ed erano le 8.40-8.45.
Meno di mezz'ora dopo vengo a sapere che c'era stato un incidente ad Algate, con un corto circuito o qualcosa del genere e ho pensato che fortunatamente ero uscito dalla metro un po' prima del corto circuito. Sarei rimasto bloccato in treno per mezz'ora almeno se avessi aspettato a prendere la metro qualche minuto in piu'. La fermata prima della mia e' Aldgate. Il treno va ad Aldgate e poi ci salgo su io. Allora penso: forse e' proprio ora di cominciare a prendere il bus.
Nel giro di un'ora era il caos delle notizie. Avverto i miei immediatamente, controllo Marco, il doctor, Chiara, Andrew, Damian, mi assicuro che tutti stiano bene. Il bus esplode e correggo il mio proposito: me la faro' a piedi tutte le mattine, camminando per mezz'ora, piuttosto che rischiare di rimanere arrostito o affumicato. Il putiferio di silenzio attorno a noi in ufficio e notizie su internet, agenzie stampa che raccontavano cosa accadeva a dieci minuti a piedi da qua, a dieci minuti a piedi da casa mia, poi a dieci minuti da mio fratello Marco, rendeva il tutto piu' surreale.
Ho saputo poi che evacuavano alcune banche e uffici nella City. E noi? quando andiamo a casa? A quel punto avevo di fatto paura perche' tutto era attorno a me e io e i miei colleghi eravamo in ufficio, non sapendo se era finito o doveva continuare con qualcosa di piu' grave e ancora piu' vicino. Fortunatamente tutto era finito, ma chi lo sapeva.
Scendo per prendere un panino e risalire. La strada dov'e' il mio ufficio e' grande e trafficata, ma ieri non c'erano macchine. C'era un corteo di persone che camminavano a passo spedito, in silenzio, e si avviavano a piedi verso casa o allora arrivavano in ufficio, anche se erano le due. Il rumore dei tacchi e il silenzio parlavano di paura, ma sembrava anche che tutti sapessero come comportarsi, quanto sia importante mantenere il controllo di se stessi. Tutti erano anche un po' assenti, insieme ai loro cari con il pensiero ansioso di rivederli o di parlarci soltanto.
Per essere un po' piu' drammatico ancora, mi sono chiesto cosa sarebbe successo se Aldgate fosse stata la fermata dopo anziche' la fermata prima. Beh, sarei uscito dalla metro prima dell'incidente. Ma se avessi indugiato qualche minuto in piu'? E se Aldgate fosse stata Tower Hill? Oh my gosh. La sensazione e' che tutto e' stato lontano abbastanza da non vedere nulla, eppure proprio attorno a me.
Ho ricevuto messaggi e telefonate da quasi ogni singola persona che conosco e ovviamente da voi, care ragazze, che siete il top. Mi sono sentito molto meglio dopo che avete cominciato a contattarmi. In questi casi cerchi di reagire e pensare strategicamente, ma in fondo ti senti come un bambino da solo su di un marciapiede affollato. Vuoi solo essere a casa e vedere chi ti protegge o vorrebbe proteggerti.
Alle 3.30pm sono uscito dall'ufficio e ho fatto una corsa sul fiume. Ho camminato sul lungofiume e correvo se passavo sotto un ponte. Tutto era finito ma io non lo sapevo. Ieri Londra era come Gerusalemme e pochi idioti avranno gioito in un giorno cosi'. Leggo il post che ho lasciato prima di questo e c'e' qualche sicurezza in meno, oggi, dopo questa rottura drastica di routine. Tutto tornera' normale con il tempo. Con un buon motivo per arrivare in ufficio per primo.
Un bacio,
Dario
Nessun commento:
Posta un commento